Il Varietà a Milano

Ci sono diversi motivi per dedicare un sito al varietà a Milano.
Per esempio perché…

  • Il cofondatore del Corriere della Sera scriveva spettacoli di rivista (eccone uno)
  • Petrolini cantò per la prima volta I Salamini proprio in un teatro di varietà di Milano (ecco quale)
  • Umberto Saba correggeva i copioni di varietà di un locale milanese (ecco quale)
  • Stramilano, prima di essere una maratona, nel 1928 era una canzone da rivista (ecco dove)
  • I versi «O mia bella Madonina, che te brillet de lontan» furono intonati per la prima volta in uno spettacolo di varietà (ecco quale)
  • La prima rivista italiana era in milanese e la scrisse il più importante compositore brasiliano del XIX secolo (ecco chi)
  • Un premio Nobel faceva la rivista in un teatrino milanese (questa è facile)

Questi sono solo i motivi legati alle curiosità, naturalmente.
Il motivo principale è, invece, legato al ruolo di Milano come culla del varietà italiano, insieme a Napoli e Roma.

Milly e Mity, ovvero le sorelle Mignone

Milly e Mity, ovvero le sorelle Mignone in una immagine promozionale dello spettacolo “Broadway”

 

Milano, Roma e Napoli, le tre culle del varietà italiano

Fin dagli albori italiani del genere, queste città sono state le principali della penisola ad accoglierlo e a farlo crescere. Milano gli ha offerto molti luoghi, numerosi talenti e anche un po’ della sua identità. Del resto, come abbiamo già detto, quello che può essere considerato il primo spettacolo di rivista italiano s’intitolava Se sa minga.

A questo aggiungiamo che anche il primissimo libro1Morosi, Antonio, Il teatro di varietà in Italia, Firenze, Guido Calvetti Editore, 1901, p. 12. scritto nella nostra lingua sull’intrattenimento leggero nel 1901, cita Milano tra i centri principali del varietà in Italia con, il suo Teatro Eden e il Teatro Birraria Stabilini.

La nostra ricerca parte proprio dai primi del Novecento e arriva fino agli anni ’60, focalizzandosi sui luoghi che ospitarono spettacoli di varietà, rivista e avanspettacolo.

Si tratta in modo particolare di teatri, ma anche di cinema, caffè e café-chantant.

 

Dai caffè ai grandi teatri

A cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, alcuni dei più importanti locali milanesi come Biffi, Cova e Gambrinus ospitavano anche piccoli intrattenimenti; ma si trattava perlopiù di esibizioni di piccole orchestre.

Programma musicale del Caffè Biffi di Milano

Il programma musicale del Caffè Biffi di Milano il 13 febbraio 1904 (immagine tratta dal volume “I caffè di Milano” di S. Piantanida)

Secondo l’edizione del 1896 della Guida Savallo2Titolo completo: Nuova Guida della città di Milano e sobborghi. Ideata e compilata da Gaetano Savallo., i caffè-concerto veri e propri apparvero in città l’anno precedente. Si trattava del già citato Eden di via Cairoli e de La Follia3Bianchi, Stefania, Il teatro di varietà a Milano nei periodici della Belle Époque, tesi di laurea in Storia dello spettacolo circense e di strada, Relatore Serena Alessandro, Correlatore Guaita, Camilla, Milano, Università degli Studi di Milano, conservata al CEDAC (Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi) di Verona, pp. 107-115., tra via Ratti e via Orefici (trasformatosi nel 1902 in Eberl-Bräu, birreria con spettacoli di varietà, della quale abbiamo trovato poche notizie).

L’edizione del 1903 della stessa guida ne aggiunge ulteriori che nacquero nel frattempo, tra cui il Morisetti e l’Olympia, ma anche diversi altri dei quali sono rimaste poche notizie e che comunque ebbero vita breve: il Bottegone di via Mercato 1 (spesso citato da molte fonti, ma con scarse informazioni), il Kursaal Orpheum di via Monforte 11a, il Teatro d’estate Sempione in piazza Sempione4Piantanida, Sandro, I caffè di Milano, Milano, Mursia, 1969, p. 213..

Da allora, i luoghi che hanno ospitato il varietà a Milano si sono moltiplicati, attraversando le epoche e i generi: dai caffè che si sono trasformati in café-chantant, ai locali che sono stati creati sull’onda del successo del genere; i grandi teatri che sono diventati templi della rivista prima e della commedia musicale dopo; i palchi più piccoli che hanno tenuto a battesimo la rivista da camera e quelli che al cinema univano l’avanspettacolo.

Già nella prima metà degli anni ’60, luoghi come il Nebbia Club, l’Intra’s Club, l’Armadio, il Cab e il Derby cominciarono a ospitare interventi di cabaret all’interno delle loro serate musicali.

La nostra ricerca si ferma subito prima del cabaret soprattutto perché, vista la sua diversità rispetto a ciò che era stata la “piccola ribalta” per decenni e considerata la sua longevità, riteniamo che meriti uno studio a parte.

Questo è solo un accenno alla nascita e allo sviluppo dei luoghi del varietà a Milano. Alcuni dei luoghi citati hanno chiuso definitivamente, altri sono tuttora attivi (come il Teatro Nuovo e il Manzoni, solo per citarne due). Altri ancora rinascono dalle proprie ceneri, come il Teatro Lirico Giorgio Gaber. Eppure talvolta persino i milanesi hanno perso memoria della storia di questi piccoli e grandi palchi dello spettacolo leggero.

È il momento di riscoprirli tutti »

Note

Note
1 Morosi, Antonio, Il teatro di varietà in Italia, Firenze, Guido Calvetti Editore, 1901, p. 12.
2 Titolo completo: Nuova Guida della città di Milano e sobborghi. Ideata e compilata da Gaetano Savallo.
3 Bianchi, Stefania, Il teatro di varietà a Milano nei periodici della Belle Époque, tesi di laurea in Storia dello spettacolo circense e di strada, Relatore Serena Alessandro, Correlatore Guaita, Camilla, Milano, Università degli Studi di Milano, conservata al CEDAC (Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi) di Verona, pp. 107-115.
4 Piantanida, Sandro, I caffè di Milano, Milano, Mursia, 1969, p. 213.