Teatro Gerolamo

Il Teatro Gerolamo nasce come Teatro delle Marionette nel 1806, nel Palazzo Pretorio di piazza dei Tribunali (dove ora ci sono piazza e via dei mercanti), su iniziativa del burattinaio piemontese Giuseppe Fiando.

Teatro Fiando
l Teatro Fiando, poi diventato Teatro Gerolamo, in un’acquaforte di Luigi Cherubini (immagine tratta dal volume “I caffè di Milano” di S. Piantanida)

Negli anni, l’attività si spostò nella zona dell’attuale piazza Beccaria. E nel frattempo nacque il personaggio più rappresentativo di Fiando: Gerolamo.

Tra chiusure e riaperture dovute agli eventi (anche storici, come le Cinque Giornate) e ai restauri, nel 1868 aprì i battenti il nuovo ed elegante Teatro Gerolamo, gestito da Leopoldo Rivolta e Giorgio Pellini.

Teatro di figura e commedie

La programmazione, oltre al teatro di figura, vedeva anche commedie con attori in carne e ossa. In entrambi i casi, c’erano spesso allusioni, riferimenti o complete messe in scena di eventi recenti, portando il Gerolamo a essere«il teatro più attento alla cronaca, agli avvenimenti sociali, milanesi e italiani, al costume e alla moda»1Manzella, Domenico e Pozzi, Emilio, I teatri di Milano, Milano, Mursia, 1971, p. 86.

Questo è un fattore di rilievo, che avvicina la proposta del palco di piazza Beccaria al genere della rivista. Del resto, la crescita artistica del teatro di figura è in un certo senso legata allo spettacolo leggero anche attraverso il genere del café-chantant, grazie al quale ebbe modo di raffinarsi ed essere apprezzata da un pubblico borghese2«Fu proprio la diffusione iniziale delle grandi sale dei café-chantant a permettere al grande pubblico elegante di godere di quest’arte dando a essa stessa nuovi spunti e possibilità per rigenerarsi e diffondersi. […]
Nel 1885, proprio nel periodo dell’avvento del café-chantant in Italia, l’inglese Thomas Holden a seguito di una sua tournée europea presentò anche da noi, passando come una meteora, i suoi prodigiosi “Fantocci” snodati in maniera quasi miracolosa. […]
Fu un trionfo; l’entusiasmo degli spettatori è stato enorme e i giornali ne parlavano come di un avvenimento quasi incredibile. Da quel momento quei sistemi furono adottati anche dalle nostre compagnie»
(Pretini, Giancarlo, Spettacolo leggero: dal music-hall, al varietà, alla rivista, al musical, Udine, Trapezio libri, 1997, pp. 45-46).

La compagnia della famiglia Colla

Nell’ottobre del 1885 fa la sua prima apparizione al Gerolamo la compagnia di Antonio Colla e figli. Per qualche tempo la denominazione diventa Nuovo Teatro Milanese, per poi tornare alla precedente.

"Milanin, Milanon" al Teatro Gerolamo nel 1962. Da sinistra: Tino Carraro, Enzo Jannacci, Anna Nogara, Sandra Mantovani, Milly (foto tratta dal volume "Follie del varietà")
“Milanin, Milanon” al Teatro Gerolamo nel 1962. Da sinistra: Tino Carraro, Enzo Jannacci, Anna Nogara, Sandra Mantovani, Milly (foto tratta dal volume “Follie del varietà”)

Nel 1910, Carlo Colla junior prese le redini del teatro con la sua Primaria Compagnia Italiana di Grandi Spettacoli Marionettistici Carlo Colla & Figli, diventata una vera e propria istituzione nel suo genere. Nel 1957, con la cessazione dell’attività della compagnia, chiuse anche il Teatro Gerolamo. Almeno in questa sua veste.

Gli anni ’60

Nel 1958, dopo un nuovo restauro e grazie anche alla passione di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, il Gerolamo riaprì i battenti con uno spettacolo straordinario, realizzato appositamente per l’occasione:

Ieri sera, di questo milanesissimo locale che ha accolto, per anni, una maschera piemontese manovrata con sorprendente abilità dai fratelli Colla, è stata inaugurata la nuova vita con una maschera napoletana. Gerolamo, vecchio ospite di Meneghino, ha ceduto, una volta tanto, il palcoscenico a Pulcinella. […] E Pulcinella ha avuto calorose accoglienze. Sotto il suo ceffo nero e dentro la lunga casacca bianca, si muoveva Eduardo De Filippo, che prima di mostrarsi nei panni e con l’effigie della gloriosa maschera partenopea ha narrato di sé, della sua vita, dei suoi successi d’inizio.3E.P., “Il nuovo Gerolamo inaugurato da Eduardo De Filippo”, Corriere d’Informazione, 10.4.1958, p. 6

Si trattò quindi quasi di un rito di passaggio, officiato da un personaggio4Del resto Pulcinella è abituato ai passaggi, visto che ha le caratteristiche dello psicopompo, il traghettatore di anime. E possiamo vedere il Teatro Gerolamo del ’58 come una reincarnazione del precedente. che talvolta è una marionetta, altre è in carne e ossa, dal teatro di figura alla prosa tradizionale.

Il cartellone della prima stagione proponeva «programmi particolari (monologhi, recital, conferenze, concerti) con ospiti come Lilla Brignone, Jean-Louis Barrault, Paola Borboni, Renato Rascel, Gloria Davy»5Anonimo, “I primi ospiti del Gerolamo”, Corriere d’informazione, 2.4.1958, p. 9.

Oltre al citato Rascel, nel ’58 calcano il palco del Gerolamo con i loro recital altri personaggi che hanno fatto la storia della rivista, come Franca Valeri (con le sue donne) e Wanda Osiris.

Nel 1960 divenne sede della Compagnia Stabile del Teatro Milanese, che con Piero Mazzarella e altri rese il Gerolamo una sorta di casa del teatro dialettale, senza comunque escludere gli altri generi.

Nel ’61 vi si esibì Paolo Poli in Il novellino (con Claudia Lawrence e Armando Celso), nel ’62 Milly e Tino Carraro in Milanin Milanon (dove compariva anche giovane Enzo Jannacci).

Da sinistra, Armando Celso, Claudia Lawrence e Paolo Poli in "Il novellino", in scena al Teatro Gerolamo di Milano nel '61 (foto tratta dal volume "Sentimental" di Cirio e Favari)
Da sinistra, Armando Celso, Claudia Lawrence e Paolo Poli in “Il novellino”, in scena al Teatro Gerolamo di Milano nel ’61 (foto tratta dal volume “Sentimental” di Cirio e Favari)

Al contempo cominciavano ad arrivare nuovi artisti che gettavano le basi per il futuro cabaret italiano, come Giorgio Gaber e Maria Monti in Il Giorgio e la Maria nel ’61 e I Gufi (Roberto Brivio, Gianni Magni, Lino Patruno e Nanni Svampa) nel ’67.

Oggi

Chiuso nel 1983, il Teatro Gerolamo ha poi ripreso l’attività, dopo più di trent’anni di silenzio e grazie a un restauro, il 15 febbraio 2017. Com’è giusto che fosse, con uno spettacolo della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli. 6Tesorio, Giuseppe, “E le marionette ritrovarono la vecchia casa”, Corriere della Sera, 10.2.2017, p. 15.

L'ingresso del Teatro Gerolamo di Milano nel 2016
L’ingresso del Teatro Gerolamo di Milano nel 2016

In cartellone

Selezione7L’elenco, che non ha pretese di esaustività, è compilato sulla base della consultazione dei quotidiani dell’epoca e dei volumi “Le stelle del varietà” (di Angelo Olivieri e Alberto Castellano, Gremese Editore, 1989) e “Sessappiglio, gli anni d’oro del teatro di rivista” (di Morando Morandini, Edizioni Il Formichiere, 1978). degli spettacoli attinenti al varietà e alla rivista in cartellone al Teatro Gerolamo di Milano dal 1958 al 1964.

1958
Recital (Les Trois Baudets), con Franca Valeri
Recital, con Renato Rascel
Una sera con Wanda, con Wanda Osiris, Linda Sini, Los 3 de Santa Cruz e le ballerine Ivonne, Marion e Olly

1958-59
Recital (Le canzoni della mala), con Ornella Vanoni

1961-62
Prendeteli con le pinze e martellateli, di Ambrosino, Nanni Svampa, con I Corvi
Milanin, Milanon, di Roberto Leydi, Filippo Crivelli, con Milly, Tino Carraro, Enzo Jannacci, Sandra Mantovani, Anna Nogara
Il Diavolo, con Paolo Poli, Maria Monti

1962-63
Il capitale morale, di S. Bajini, con Gigi Pistilli

1963-64
El Tecoppa, di Carlo Pensa, Carlo Silva, con Piero Mazzarella, Elena Borgo


 

Note

Note
1 Manzella, Domenico e Pozzi, Emilio, I teatri di Milano, Milano, Mursia, 1971, p. 86
2 «Fu proprio la diffusione iniziale delle grandi sale dei café-chantant a permettere al grande pubblico elegante di godere di quest’arte dando a essa stessa nuovi spunti e possibilità per rigenerarsi e diffondersi. […]
Nel 1885, proprio nel periodo dell’avvento del café-chantant in Italia, l’inglese Thomas Holden a seguito di una sua tournée europea presentò anche da noi, passando come una meteora, i suoi prodigiosi “Fantocci” snodati in maniera quasi miracolosa. […]
Fu un trionfo; l’entusiasmo degli spettatori è stato enorme e i giornali ne parlavano come di un avvenimento quasi incredibile. Da quel momento quei sistemi furono adottati anche dalle nostre compagnie»
(Pretini, Giancarlo, Spettacolo leggero: dal music-hall, al varietà, alla rivista, al musical, Udine, Trapezio libri, 1997, pp. 45-46).
3 E.P., “Il nuovo Gerolamo inaugurato da Eduardo De Filippo”, Corriere d’Informazione, 10.4.1958, p. 6
4 Del resto Pulcinella è abituato ai passaggi, visto che ha le caratteristiche dello psicopompo, il traghettatore di anime. E possiamo vedere il Teatro Gerolamo del ’58 come una reincarnazione del precedente.
5 Anonimo, “I primi ospiti del Gerolamo”, Corriere d’informazione, 2.4.1958, p. 9
6 Tesorio, Giuseppe, “E le marionette ritrovarono la vecchia casa”, Corriere della Sera, 10.2.2017, p. 15
7 L’elenco, che non ha pretese di esaustività, è compilato sulla base della consultazione dei quotidiani dell’epoca e dei volumi “Le stelle del varietà” (di Angelo Olivieri e Alberto Castellano, Gremese Editore, 1989) e “Sessappiglio, gli anni d’oro del teatro di rivista” (di Morando Morandini, Edizioni Il Formichiere, 1978).