Teatro dei Filodrammatici

Il Teatro dell’Accademia dei Filodrammatici nacque nel 1805 in piazza Paolo Ferrari 6 a Milano.

Per una decina d’anni quella era stata la sede del Società del Teatro Patriottico e prima ancora del Teatrino del Collegio dei Nobili1Manzella, Domenico e Pozzi, Emilio, I teatri di Milano, Milano, Mursia, 1971, p. 66.

Dalla prosa e dall’opera al teatro leggero

Al tempo, il Filodrammatici alternava prosa e opera lirica, facendo calcare il proprio palco a nomi destinati a grande celebrità come la cantante Giuditta Pasta e persino un giovane Giuseppe Verdi alla sua prima esperienza come direttore d’orchestra nell’aprile 18342Conati, Marcello, Verdi: interviste e incontri, Torino, EDT, 2000, p. 405..

Il Teatro dei Filodrammatici di Milano in una stampa del 1853 (Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, Milano)
Il Teatro dei Filodrammatici di Milano in una stampa del 1853 (Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, Milano)

Intorno al 1905 se ne occuparono gli onnipresenti titolari della Società Suvini e Zerboni, due dei “signori del varietà” milanese del tempo. Non abbiamo notizie di un loro coinvolgimento diretto nella scelta dello spettacolo di cui stiamo per parlare, ma il fatto che al tempo fossero presenti potrebbe non essere casuale.

Turlupineide

Il 21 aprile 19083Falconi, Dino e Frattini, Angelo, Guida alla Rivista e all’operetta, Milano, Academia Casa editrice, 1953, p. 121. infatti, il Filodrammatici ospitò la prima di una rivista seminale: Turlupineide di Renato Simoni.

La prima locandina della rivista "Turlupineide" in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano (immagine tratta dal volume "Guida alla Rivista e all'Operetta" di Falconi e Frattini)
La prima locandina della rivista “Turlupineide” in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano (immagine tratta dal volume “Guida alla Rivista e all’Operetta” di Falconi e Frattini)

In virtù della sua importanza in questa ricerca, è necessario dedicarle quale parola in più. Il progetto nacque dal conte Emanuele Castelbarco, che chiese a Renato Simoni (autore di commedie di successo) di scrivere qualche scena satirica per una recita goliardica di studenti universitari.

Il risultato fu una sequenza di quadri che sbeffeggiavano tutto, dalla letteratura alla politica al varietà stesso, mettendo in scena in veste di personaggi D’Annunzio, Dante, Filippo Turati, Giolitti, Puccini e molti altri, persino edifici il Palazzo di Giustizia e il Vittoriano. A fare da collante tra le scene, una leggenda del teatro dialettale milanese: Edoardo Ferravilla, unico professionista del gruppo, nel ruolo di Tecoppa, uno dei suoi personaggi più conosciuti.

Il successo immediato diede inizio a una tournée in vari teatri milanesi, per poi varcare i confini regionali e fare numerose tappe nelle più importanti città italiane con un cast rinnovato di professionisti come la Compagnia di Operette Città di Genova e nomi di rilievo come il tenore Gino Vannutelli, sempre con Ferravilla nel ruolo del Tecoppa.

Prosa e cinema

Negli anni successivi, il Teatro Filodrammatici proseguì a proporre un cartellone basato soprattutto sulla prosa, senza concessioni allo spettacolo leggero.

Dopo un periodo di decadimento, nel 1936 si arrese al cinematografo, lasciando il palco ai soli attori dell’Accademia per i saggi di fine anno4Manzella e Pozzi, op. cit., p. 71..

Oggi

La funzione di teatro fu recuperata totalmente solo dal 1970, sotto la gestione di diverse compagnie.

Dal 2010 è nuovamente gestita dalla stessa Accademia dei Filodrammatici5Sito ufficiale del teatro www.teatrofilodrammatici.eu, ultima consultazione: 04.03.2017..

Il Teatro dei Filodrammatici, Milano, 2017 (by Melancholia~itwiki)
Il Teatro dei Filodrammatici, Milano, 2017 (by Melancholia~itwiki)

 

Note

Note
1 Manzella, Domenico e Pozzi, Emilio, I teatri di Milano, Milano, Mursia, 1971, p. 66
2 Conati, Marcello, Verdi: interviste e incontri, Torino, EDT, 2000, p. 405.
3 Falconi, Dino e Frattini, Angelo, Guida alla Rivista e all’operetta, Milano, Academia Casa editrice, 1953, p. 121.
4 Manzella e Pozzi, op. cit., p. 71.
5 Sito ufficiale del teatro www.teatrofilodrammatici.eu, ultima consultazione: 04.03.2017.